Le pubblicazioni scientifiche sulla cannabis sono più di 30.000 e indagano le potenzialità e gli effetti della pianta di canapa in un enorme numero di ambiti.
Uno di questi è quello veterinario. Forte dei risultati ottenuti sull’essere umano, infatti, la pianta di canapa viene usata anche come terapia per gli animali per alleviare i sintomi di molte patologie.
In Italia siamo ancora all’inizio del percorso che porterà la canapa a un uso comune ma c’è già che si impegna da anni nello studio e nell’utilizzo della cannabis in campo veterinario come la dottoressa Elena Battaglia, medico veterinario della provincia di Savona, che impiega spesso nel suo lavoro prodotti alla cannabis.
Quando si è iniziato a parlare – nel mondo e in Italia – di utilizzo della cannabis in veterinaria?
È successo in due momenti diversi. Infatti negli USA (negli Stati dove la Cannabis è legale) i veterinari consigliano cure e dosaggi per gli animali ormai da diversi anni.
In questo momento la legislazione sulla Cannabis negli USA è in continua evoluzione. Per quel che riguarda invece il mercato del CBD da canapa, negli USA sono anni che vengono venduti per gli animali e sono in libera vendita anche nei negozi per animali a fianco ad altri integratori.
Cani, gatti, altri animali domestici. Perché vengono utilizzati prodotti contenenti CBD su questi animali? Per trattare i sintomi di quali condizioni?
I prodotti a base di CBD si sono rivelati un valido aiuto per diverse patologie, prima fra tutte l’artrosi. Il CBD permette una diminuzione dell’utilizzo di antinfiammatori (FANS e cortisone) che alla lunga possono creare problemi all’animale.
Molte volte gli animali riescono addirittura a non dover ricorrere più a questo tipo di farmaci. Altre patologie in cui si è visto un ottimo risultato sono in diverse patologie comportamentali, in certe forme tumorali, nei casi di ansia, nell’epilessia, in alcune malattie neurologiche; a dire il vero ogni giorno che passa si scoprono nuove possibilità di utilizzo del CBD, da solo o in aggiunta alle terapia già in atto.
Ci sono differenze tra cani e gatti e la loro risposta a prodotti veterinari con cannabidiolo?
Fondamentalmente no, però i gatti molte volte ottengono ottimi risultati anche utilizzando prodotti con il solo CBD, mentre nel cane è fondamentale poter utilizzare un prodotto full spectrum perché permette di avere i benefici di tutte le parti della pianta , dai cannabinoidi ai terpeni.
Qual è lo stato attuale della ricerca sulla cannabis a uso veterinario?
C’è ancora molta strada da fare, diverse università si sono mosse o si stanno muovendo nel mondo ma finora il grosso del materiale arriva dal lavoro dei singoli veterinari che hanno capito l’importanza di questa pianta e hanno deciso di utilizzarla anche negli animali, così come viene fatto nell’ambito della medicina umana.
I prodotti con CBD per animali si sono dimostrati particolarmente efficaci. Ci sono stati un paio di casi di gatti con forme di artrosi molto avanzata che facevano veramente fatica a camminare se non ricorrendo a dosi prolungate di antinfiammatori e che nell’arco di poco, grazie al CBD sono tornati a condurre una vita normale senza bisogno di altre cure.
Il veterinario ha scelto il CBD perché non era ragionevole pensare di continuare con le cure che stavano facendo per lunghi periodi in quanto avrebbero potuto poi portare a notevoli effetti collaterali.
Un altro bel caso è anche quello di un cane recuperato al canile con un grave stato d’ansia che non poteva essere lasciato da solo in casa altrimenti si disperava. Il CBD è riuscito dove altri farmaci non avevano funzionato e ora il cane vive una vita normale e non si stressa più quando il padrone esce.
